Il Ferro svolge funzioni molto importanti all’interno del nostro organismo: è coinvolto nel trasporto di ossigeno ai tessuti (come costituente dell’emoglobina e della mioglobina) ed è essenziale per il buon funzionamento di numerosi enzimi. La carenza di questo elemento ha ripercussioni su vari sistemi e meccanismi biologici, come il sistema immunitario, i sistemi di neurotrasmissione cerebrale, la termoregolazione, ed è la principale causa di anemia sideropenica: una forma di anemia caratterizzata da bassi livelli di ferro dovuti a perdite ematiche eccessive, ad un ridotto apporto alimentare, ad anomalie nell’assorbimento o ad un aumento del fabbisogno (ad esempio in caso di gravidanza).
La domanda a cui oggi cercheremo di trovare risposta insieme è la seguente: come può l’alimentazione aiutarci a prevenire o affrontare questo tipo di carenza?
Innanzitutto dobbiamo distinguere due tipi di ferro presente negli alimenti:
- FERRO EME: costituisce il 40% del ferro presente negli alimenti di origine animale (in particolare in carni rosse magre, tacchino, pollo, alcuni tipi di pesce, molluschi ecc..) ed è di più facile assorbimento da parte dell’intestino.
- FERRO NON EME: è il ferro presente negli alimenti di origine vegetale (cereali, legumi e verdure) e, in parte, anche negli alimenti di origine animale. Questa forma è più difficile da assorbire.
Mentre l’assimilazione del “ferro eme” non dipende dalla composizione generale della dieta, quella del “ferro non eme” (che rappresenta la maggior parte del ferro alimentare) è influenzato da altri fattori presenti negli alimenti. Come possiamo sfruttare al meglio anche le fonti di “ferro non eme”? La VITAMINA C (contenuta in agrumi, uva, kiwi, peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga ecc..), la CISTEINA (presente nella carne e nel pesce), la VITAMINA A (di cui ne sono una buona fonte ortaggi, frutta e verdura di colore giallo-arancio e a foglia verde scuro, fegato, tuorlo d’uovo, latte e formaggi), il RAME (che si trova nei cereali, nella carne, nei molluschi, nelle uova e nella frutta secca in guscio) e il COMPLESSO VITAMINICO B, favoriscono l’assorbimento di ferro. Può essere utile, quindi, associare il consumo di alimenti contenenti queste sostanze con quelli ricchi di ferro non eme: per esempio condire la verdura con del limone, accompagnare un secondo di carne con un contorno di verdure, realizzare piatti a base di molluschi e verdure o molluschi e legumi ecc.
Si consiglia, invece, di evitare un’ eccessiva assunzione di FIBRE, l’associazione con alimenti contenenti TANNINI (presenti in tè, caffè, cioccolato, vino e alcune erbe) e con alimenti molto ricchi di CALCIO.
A volte non basta scegliere gli alimenti giusti, ma è anche necessario “abbinarli” in maniera corretta!
Dott.ssa Di Biccari Mariangela
BIOLOGA NUTRIZIONISTA
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E-mail: mariangela.dibiccari@gmail.com