I ritmi odierni spesso ci costringono a dedicare poco tempo ed attenzione a ciò che mangiamo, direzionando le nostre scelte su “un’alimentazione facile”: scorte di biscotti per colazione acquistati cinque mesi fa (scadono del 2060 quindi possiamo portarne a casa una quantità sufficiente per dieci anni senza dover andare nuovamente al supermercato!), una merendina nello zainetto del bambino (se è così bella a vedersi non può non essere buona!!) e a pranzo un pasto confezionato già pronto o due fette di pancarré con affettati. Ogni tanto, però, la nostra coscienza ci impone di “ridarci una regolata” e mangiare “qualcosa di più sano”, quindi mettiamo in padella una fettina di carne dal colore rosso intenso…beh forse un po’ troppo “intenso” per essere “vero” (a volte ci viene il dubbio che possa essere visibile anche a luci spente ).
Ovviamente sto ironizzando e magari ho esagerato un po’, ma siamo realmente così lontani dalla realtà? Vi invito ad una riflessione: i biscotti e le torte fatti in casa che le nonne e le mamme preparavano per la nostra merenda per quanto tempo potevano essere conservati? Sicuramente non 3 – 4 mesi!Questo significa che in molti prodotti presenti in commercio qualcosa di diverso c’è.
La produzione industriale di alimenti spesso richiede qualche piccolo “aiutino” per garantire la conservazione, l’odore, il sapore, il colore e una certa consistenza del cibo; a tale scopo si utilizzano gli ADDITIVI ALIMENTARI. Scopriamo insieme cos’è un ADDITIVO: sostanza, non consumata come alimento in sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari, per un fine tecnologico, nelle fasi di fabbricazione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento, che si possa ragionevolmente presumere diventi un componente di tali alimenti direttamente o indirettamente.
Gli additivi possono essere di vario tipo, tra quelli più diffusi abbiamo: COLORANTI (sostanze che conferiscono un determinato colore), CONSERVANTI (prolungano la conservazione degli alimenti proteggendoli dal deterioramento provocato dai microrganismi), ESALTATORI DI SAPIDITÀ (esaltano il sapore e la fragranza di un prodotto), ANTIOSSIDANTI (proteggono da fenomeni ossidativi), ADDENSANTI (aumentano la consistenza del prodotto), AGENTI SEQUESTRANTI (sostanze che formano complessi chimici con ioni metallici) ed AGENTI LIEVITANTI (sostanze che liberano gas aumentando il volume di un impasto o pastella ).
Come facciamo a sapere se un prodotto contiene additivi? Basta leggere l’etichetta: per legge gli additivi devono essere chiaramente indicati riportando la categoria funzionale di appartenenza (coloranti, conservanti ecc…) e il nome o la sigla costituita dalla lettera E e tre cifre numeriche (ad esempio E100, E640 ecc..).
Veniamo ora alla domanda più importante: queste sostanze possono nuocere alla salute? La risposta non è semplice: molti additivi sono semplicemente sostanze normalmente presenti in natura (E120 è l’acido carminico estratto da un insetto, la dicitura E440 indica le pectine cioè fibre alimentari presenti nella frutta, E300 è l’acido ascorbico, noto a tutti come Vitamina C), quindi non è il caso di lasciarci impressionare da sigle e termini tecnici; per alcuni, però, è stato necessario stabilire una “Dose Giornaliera Accettabile”, cioè la quantità che può essere assunta ogni giorno, tutta la vita, senza provocare alcun danno. Particolare attenzione è stata riservata ai nitriti ed ai nitrati (E249, E250, E251, E252), in quanto possono subire delle trasformazioni chimiche tali da portare alla formazione di sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene. Alcuni additivi, inoltre, possono essere responsabili della manifestazione di sintomi tipici delle intolleranze alimentari.
In conclusione possiamo dire che non è il caso di preoccuparsi in maniera eccessiva per la presenza di additivi negli alimenti (anche perché in merito esistono normative molto rigide e un sistema di controllo costante), ma non possiamo neanche affermare di essere in uno stato di sicurezza assoluta. Quindi cosa possiamo fare? Vista l’ampia diffusione di queste sostanze (non parliamo solo di alimenti confezionati, ma anche di frutta e verdura) pensare di evitarle completamente sarebbe quanto di più lontano dalla realtà; possiamo, però, limitarne l’assunzione : non vi chiedo di preparare i biscotti fatti in casa tutti i giorni (se ne avete la possibilità che ben venga!), ma di scegliere prodotti di qualità e di leggere sempre le etichette….e ricordate: più è corta la lista degli ingredienti, migliore è la qualità di ciò che stiamo mangiando!!
Dott.ssa Di Biccari Mariangela
BIOLOGA NUTRIZIONISTA
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E-mail: mariangela.dibiccari@gmail.com