Facciamo un test: pensando ai termini “corretta alimentazione” e “dieta” qual è la prima immagine che vi viene in mente? Vediamo se indovino: un triste piatto semivuoto contenente una porzione striminzita di un qualcosa di commestibile (si spera!!), cucinato rigorosamente in bianco e affiancato da una foglia di insalata. Se è buono sicuramente fa male e fa ingrassare…ma chi lo dice? Troppo spesso, purtroppo, si parte dal concetto che tutto ciò che risulta particolarmente gradevole al nostro palato non possa far bene all’organismo. Al fine di sfatare questa falsa credenza ho deciso di dedicare quest’articolo ad un alimento sicuramente gradito dalla maggior parte di voi: il cioccolato; già in passato vi ho parlato delle sue proprietà (https://nutrizionistadibiccari.com/2017/03/19/cioccolato-non-rinunciare/), ma ho ritenuto opportuno approfondire ulteriormente l’argomento.
Olmechi, Maya e Aztechi furono i primi consumatori di cioccolato, utilizzandolo non solo come alimento ma anche come simbolo di prosperità nei riti religiosi, come sostanza curativa e come moneta di scambio. Il nome scientifico della pianta da cui si ottiene il cacao è “Theobroma cacao”, dove “theobroma” significa “cibo degli dei” e, viste le innumerevoli proprietà e il gusto ricco e raffinato dei suoi derivati, non potevamo immaginare termine più adeguato.
Nel corso degli anni sono stati condotti numerosi studi al fine di indagare i possibili effetti positivi che il cacao e il cioccolato ad elevato contenuto di cacao possono avere sul nostro organismo. La presenza di flavonoidi sembra avere effetto antidiabetico, favorendo una diminuzione della resistenza insulinica e migliorando la sensibilità all’insulina.
Degna di notevole considerazione, inoltre, è l’azione protettiva nei confronti di numerose patologie cardiovascolari, grazie alla capacità (dovuta all’elevata presenza di antiossidanti) di ridurre la velocità di ossidazione delle LDL (il “colesterolo cattivo” per intenderci), di inibire meccanismi che portano alla produzione di agenti pro-infiammatori e favorenti l’aggregazione piastrinica e di stimolare il rilascio di ossido nitrico endoteliale con conseguente azione antipertensiva.
Vari studi dedicati all’analisi degli effetti a livello cerebrale, in aggiunta, hanno confermato un importante ruolo del cacao e del cioccolato nel ridurre la sensazione di stress e nel migliorare le capacità cognitive.
Ora vi starete chiedendo: ma quanto cioccolato possiamo mangiare? Quale dobbiamo scegliere? Ricordiamo che il cioccolato resta un alimento particolarmente calorico, quindi deve essere consumato nelle giuste quantità: meglio un consumo quotidiano e moderato (circa 10-20g al giorno), piuttosto che abbuffate episodiche ed esagerate. Per quanto concerne la scelta, il mio consiglio è di optare per quello fondente a più elevate percentuali di cacao (almeno 70%) perché ha un minor contenuto di grassi e zuccheri ed è più ricco di “sostanze benefiche”. Molto importante, inoltre, è direzionare la nostra scelta su prodotti di qualità: può essere utile informarsi sulla provenienza del cacao utilizzato e sui metodi di lavorazione, oltre che imparare a leggere le etichette. Siamo in presenza di un cioccolato fondente di qualità se il primo ingrediente (quindi quello presente in maggior quantità) riportato sulla confezione è la pasta di cacao: la componente più importante del cioccolato, che ne determina gli aromi e le caratteristiche principali. Molto importante è anche controllare che non siano presenti altri grassi oltre al burro di cacao che spesso, a causa dell’elevato costo, viene mescolato ad altri grassi vegetali.
Detto questo avete tutte le informazioni per “coccolarvi” con il vostro amatissimo cioccolato e, soprattutto, per poter scegliere in modo consapevole un prodotto di qualità
Dott.ssa Di Biccari Mariangela
BIOLOGA NUTRIZIONISTA
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E-mail: mariangela.dibiccari@gmail.com